Ad un anno da un disco pensato in tempi di pandemia, i C’mon Tigre tornano con Habitat, una collezione di brani che ci proietteranno ancora una volta in un orizzonte sonoro fatto di sapori mediterranei applicato a una molteplicità di contaminazioni, africane come caraibiche. A quelle si aggiunge ora quella con un Brasile già incontrato in passato e qui approfondito. Da San Paolo arriva Xênia França, co-protagonista vocale del lead single, Teen Age Kingdom, pezzo che ritrova il collettivo sospeso tra afrobeat e bossa, contrappunti di twang e marimba, morbido funk e smalti futur-sintetici; il suo è un messaggio di ricerca del sé profondo in un mondo che propone modelli limitati, stereotipati e irraggiungibili.
E sempre a proposito di Brasile, in tracklist troviamo Arto Lindsay (Keep Watching Me), maestro di contaminazioni tra la propria terra d’origine e l’avanguardia newyorchese, così come Seun Kuti, figlio del pioniere dell’afrobeat Fela, che darà nuovi spunti all’esplorazione di mappe e percorsi già debitrici del Continente Nero. Non ultimo, e questa volta dall’Italia, c’è Giovanni Truppi, che di sicuro avrà trovato un modo – in una combinazione di possibilità tra spoken, elettronica, ambient e hip-hop – di inserirsi nelle maculate trame del progetto.
Nella molteplicità di fragranze e sapori, Habitat restituisce la cornice di un progetto dalla riconoscibile cifra stilistica, vuoi per il timbro vocale di uno dei due leader, vuoi per il modo d’apparecchiare ritmi e groove, digitali come analogici, tradizionali come futuribili, ma anche per la predilezione al mix e alla fusione e per i tempi, morbidi e esplorativi, con i quali vengono condotti. Lo definivamo percorso “enne-mondista”, descrizione che vale anche per questa affascinante prova. La terza di un percorso in salita dopo l’omonimo album del 2014 e il sopracitato, Racines, dello scorso anno.
Habitat è disponibile per il pre-order su myshopify.
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